"Ne parliamo per 20 minuti e poi decidiamo che io avevo ragione" (Brian Clough)

domenica 28 dicembre 2014

I princìpi dello smarcamento: il fuori-linea di Diego Costa

Beh che dire, senza nulla togliere al calcio italiano, le situazioni tattiche e i principi di gioco più interessanti, si evidenziano sempre meglio all'estero. Ho assistito a Southampton-Chelsea una partita da cui, onestamente, mi aspettavo di più, sotto il profilo del risultato ma anche sotto quello del gioco. Tuttavia ho trovato uno spunto molto interessante da sottoporre all'attenzione di tutti. Un movimento di smarcamento, in questo caso specifico di apertura dello spazio, che davvero in pochi insegnano e in pochi eseguono ma soltanto spinti dall'istinto tipico del ruolo dell'attaccante. Nel gol di Hazard, bellissimo, abilissimo il belga nella giocata, controllo, dribbling e tiro, il più lo fa, invece, Diego Costa.

GUARDATE

















Hazard riceve palla e punta il centro area per liberare il destro per la conclusione. Diego Costa sta correndo proprio in direzione del centro area ma si accorge che quello è il punto che sta cercando il compagno per avere un'angolazione di tiro migliore. A questo punto esce dalla verticale che lo conduce verso la porta, con mestiere va a contrasto con il difensore che lo marca. E poi?


















Va via verso l'esterno creando lo spazio per il tiro di Hazard. Comportamento offensivo perfetto e in questo caso finalizzato ad aiutare un compagno. Sbagliato l'atteggiamento del difensore che a quel punto non deve più seguire Diego Costa ma dovrebbe andare a raddoppiare il contrasto su Hazard.

CONCLUSIONI:
Il fuori-linea è uno smarcamento e generalmente lo si attua per liberarsi da una marcatura che non consente di attaccare la profondità. Risulta efficace soprattutto su un passaggio "passante" (verso l'esterno e non in verticale). In questo caso risulta efficace come movimento di smarcamento per liberare lo spazio a un compagno, dovuto alla "lettura" della situazione errata da parte del difensore.

lunedì 8 dicembre 2014

Riconquista, consolidamento e verticalizzazione

Oltre alla fase di riconquista palla che nella mia idea di calcio deve essere fatta "alta", è importante capire come sviluppare successivamente l'azione. Penso che sia molto importante distinguere in base a dove avviene in concreto la riconquista: nella trequarti difensiva (ai nostri 30-40 metri) oppure nella trequarti offensiva (ultimi 30 metri). In base a ciò la mia squadra ideale eseguirebbe due tipi differenti di giocate.

In caso di riconquista nella nostra trequarti avremmo l'obbligo di consolidare il possesso, attraverso un passaggio di scarico e successivamente con l'aiuto di appoggi e/o sostegni.

Questo perchè:

1- Nel portare la pressione sicuramente avremmo fatto densità in una determinata zona, quindi saremmo probabilmente troppo disordinati per portare un attacco agli avversari a sessanta metri dalla porta.

2- Avremmo, dunque, necessità di rimetterci in ordine per poter attaccare un lato debole dell'avversario sfruttando l'ampiezza.

3- Un passaggio all'indietro a un sostegno e/o laterale a un appoggio ci permette di togliere pressione alla palla appena riconquistata e vanificare un tentativo di immediata riconquista da parte degli avversari.

In caso di riconquista negli ultimi trenta metri (nella trequarti offensiva) bisognerà, invece, finalizzare l'azione nel tempo più breve possibile.

Questo perché:

1- Nel portare la pressione "alta" avremmo sicuramente messo in disordine il dispositivo difensivo degli avversari.

2- La densità creata in quella determinata zona ci porta ad avere molti compagni vicini da sfruttare eventualmente anche come superiorità numerica.

3- Perché è inutile perdere terreno quando siamo vicini alla porta avversaria e perché abbiamo appunto pochi metri da fare per tentare una finalizzazione.

In conclusione la partita a tema qui di seguito, che si può effettuare a metà campo o sul campo intero, mira proprio a distinguere le due fasi obbligando i nostri giocatori a consolidare il possesso (attraverso cinque passaggi prima di verticalizzare) in caso di riconquista nella trequarti difensiva. Ad andare liberamente a finalizzare l'azione in caso di riconquista in fase offensiva.


giovedì 30 ottobre 2014

Possesso palla e riconquista con invasione (4V2)

Una delle caratteristiche che ritengo più importanti nel calcio moderno è il recupero immediato della palla quando l'azione non va a buon fine. Insomma si perde palla e si cerca di riconquistarla nel più breve tempo in zona tentando di limitare le possibilità dell'avversario di uscire da quella data zona o situazione.

Allo stesso tempo credo che abituare i propri giocatori, quando recuperano il pallone, a spostarlo in una zona libera sia molto importante per permettere alla squadra di riordinarsi per ricominciare a costruire la successiva azione offensiva.

L'esercitazione qui proposta ha proprio questo duplice scopo: abituare i giocatori alla riconquista immediata della palla e a spostarla in una zona libera per giocare in superiorità con avversari che a loro volta cercano di riconquistare il pallone e di rispostarlo in zona libera.

ESERCITAZIONE: due rettangoli e/o quadrati. Misure 20x15 o 20x20. Nel primo si gioca un 4 (blu) contro 2 (gialli). I gialli devono riconquistare la palla, una volta fatto questo, scaricano ai gialli in attesa nell'altro quadrato e vanno a giocare lì. Due blu portano pressione e vanno a giocare, a loro volta un 2 (blu) contro 4 (gialli). Riconquistata palla i blu la scaricano ai due blu rimasti in attesa nel quadrato 1 e due gialli (quelli non impegnati nella prima fase di pressing) vanno a giocare il 4v2. E così viceversa sempre. Di solito io consiglio di fare due serie da 6' o 8' con intervallo stretching da 4'. Lavoro totale 20' circa.


QUESTA LA SECONDA SITUAZIONE CHE SI VIENE A CREARE (E poi si ricomincia)



giovedì 23 ottobre 2014

Transizioni (positiva e negativa) e coperture preventive

Credo che, nel calcio moderno, sia opportuno dare sempre maggiore importanza al concetto di transizione. La transizione sta ad indicare il passaggio da una fase (offensiva o difensiva) all'altra. In teoria si dovrebbe tendere a quella che è definita transizione zero in modo tale da non distinguere realmente, nel gioco, fasi diverse. Concetto utopico. Ciò che possiamo fare, invece, è quello di ridurre i tempi della transizione. Più ci si riesce più riusciremo ad essere efficaci nella costruzione di un'azione pericolosa in attacco (transizione positiva) oppure, nell'altro caso, saremo in grado di difendere efficacemente dopo aver perso il possesso del pallone (transizione negativa). In Verona-Milan ho evidenziato questa situazione che mi appare emblematica del concetto.

MILAN, TRANSIZIONE POSITIVA

In quest'azione la squadra di Inzaghi riesce a recuperare palla e a passare velocemente da una fase di difesa a una di attacco (transizione positiva). Questo permette a Honda di trovare un corridoio indisturbato fino alla porta avversaria. Si evidenzia, in questo caso, anche l'errata disposizione dei difensori del Verona che, secondo me, avrebbero dovuto attuare un sistema di copertura preventiva, proprio per limitare l'eventuale ripartenza veloce del Milan andando a chiudere le linee di passaggio filtranti.


VERONA, COPERTURA PREVENTIVA SBAGLIATA
Sullo sviluppo dell'azione si vede come i difensori del Verona sono costretti a rincorrere e nonostante siano in una situazione di 3V3 non riescono più ad affrontare drettamente l'uomo e vengono superati agevolmente da Honda che concluderà l'azione con il gol.



MILAN, TAGLIO SU PALLA SEMI-SCOPERTA
Altra situazione di transizione positiva per il Milan e nuovo posizionamento difensivo errato del Verona. C'è un tentativo di darsi una copertura preventiva  cercando di chiudere la linea di pasaggio verso Torres con due giocatori (uno davanti e uno dietro). Purtroppo per l'Hellas l'esterno sinistro è in grave ritardo sulla chiusura della diagonale. Due le soluzioni: o il centrale che sta dietro Torres prova ad alzarsi prima nel tentativo di lasciare in fuorigioco sia lo spagnolo che Honda e con l'altro centrale accorcia verso la palla, oppure l'esterno del Verona, che è fuori posizione, si fa trovare più basso a chiudere la diagonale.


CONCLUSIONE

In definitiva: una transizione positiva fatta bene, nel più breve tempo possibile, permette di fare molto male in zona offensiva, va spiegato che una transizione negativa, fatta con le dovute coperture preventive risulterà altrettanto efficace. In questo caso l'attacco del Milan in transizione veloce vince sul posizionamento difensivo del Verona, senza coperture preventive (o con errate coperture preventive).

sabato 18 ottobre 2014

Sviluppi di gioco, sovrapposizione dei terzini

Nei moduli con difesa a quattro che prevedono l'utilizzo anche di centrocampisti, trequartisti o attaccanti esterni, dal mio punto di vista, diventa fondamentale ricercare la superiorità numerica sulle fasce andando a creare, quando possibile un 2V1, mal che vada un 2V2. Uno degli sviluppi di gioco che permette questa soluzione è la sovrapposizione del terzino sull'esterno. Questa proposta è un'esercitazione che prevede l'utilizzo di due difensori centrali (attivi) che vanno a comporre la linea di difesa a quattro avversaria con l'ausilio di due sagome che danno, sia ai due difensori che agli attaccanti il limite della linea di difesa, affinché i due difensori non si alzino troppo e gli attaccanti non finiscano in fuorigioco.

SOVRAPPOSIZIONE CON L'UTILIZZO DEL SOSTEGNO
L'esterno basso parte con una breve conduzione della palla. La cede all'esterno alto e si propone oltre la linea della palla per una sovrapposizione. L'esterno che, dopo un controllo orientato (molto importante che lo esegua nella maniera più corretta) gioca sulla punta che va incontro. Dal momento che, in questa prima esercitazione (lo si decide prima con i due centrali attivi) la punta viene attaccata da uno (o anche da entrambi) i difensori, gli si raccomanda di cercare il centrocampista centrale a sostegno per scaricare la palla. Il centrocampista ha il compito di mandare al cross l'esterno basso che si è proposto. Molto importante come gli attaccanti vanno ad occupare l'area. La punta fa movimento a mezzaluna e cerca di entrare ad attaccare il primo palo. Il centrocampista centrale prova a occupare il centro porta, l'esterno che ha tagliato chiude il secondo. Ovviamente nel gioco reale (se si gioca con un centrocampo a tre) ci sarà anche l'inserimento dei due interni e dell'esterno opposto a coprire la palla lunga.


SOVRAPPOSIZIONE CON L'UTILIZZO DELLA SPONDA
L'esercitazione è una variante di quella mostrata precedentemente. Lo sviluppo di questa dipende, come detto prima, dal movimento dei centrali sulla nostra punta. Se i centrali non attaccano la punta, il nostro uomo sarà libero dalla marcatura e avrà la possibilità di mandare egli stesso a crossare il terzino che si è sovrapposto. L'attacco dello spazio allinterno dell'area resta il medesimo. Molto importante, in questo caso l'uscita della punta in zona luce rispetto ai centrali (più verso l'esterno) per poter avere una linea di passaggio più libera per lanciare la palla filtrante da recapitare al terzino.





lunedì 13 ottobre 2014

Lussemburgo-Spagna, il gol di Diego Costa: l'errore difensivo

No, non è una scelta casuale. Perché il Lussemburgo per mostrare un accorgimento con errore tattico quando avrei potuto, probabilmente, scovare qualche difetto di una big? La spiegazione è molto semplice: proprio perché la nazionale del Lussemburgo è composta da molti giocatori semi-professionisti e quello che vedete in Figura è un errore che, molto spesso, si compie nei campionati dilettanti o nei settori giovanili.



Niente di trascendentale, tutto molto semplice da capire. Su un cross dalla destra la palla carambola in area e dopo un batti e ribatti finisce all'altezza del dischetto. Il possessore di palla spagnolo, che prova a calciare è, giustamente, attaccato dai centrali. Grave, gravissimo l'errore dell'esterno di sinistra che resta praticamente con il portiere quando avrebbe dovuto alzarsi con la linea. Linea già spezzata dall'altro esterno, quello di destra, che ugualmente avrebbe dovuto assecondare il movimento del reparto perché è anche lui a tenere in gioco i due attaccanti spagnoli. La differenza tra una difesa ben organizzata e composta da giocatori di livello e senso tattico evoluto è proprio questa: pensare il gioco e prevederne gli sviluppi.

venerdì 10 ottobre 2014

Partita a tema: attacco contro possesso, gioco in ampiezza

"La ricerca della profondità si ottiene attraverso l’ampiezza e l’ampiezza stessa si raggiunge con la profondità". (Oscar Cano)

Un principio che ho fatto mio da quando ho cominciato ad allenare. Ci credo fortemente e credo che debba fare altrettanto chi, come me, propone un modulo che prevede tre attaccanti, due dei quali giocano molto larghi. Penso, inoltre, che questo concetto sia adattabile a tutti i sistemi di gioco che favoriscono uno sviluppo significativo sulle fasce. Immagino anche per un 3-5-2, che solitamente io non pratico perché ho le mie idee circa la difesa a tre.

L'esercitazione di seguito prevede l'impiego di tutta o quasi tutta la rosa. Io ho inserito 18 giocatori. E' una partita a tema con degli obblighi da rispettare per ciascuno dei giocatori o dei reparti. La squadra viene schierata con il proprio modulo (4-3-3 in questo caso).



LE REGOLE:

1- Nel quadrato si gioca un 4 (Blu: due centrocampisti e due difensori esterni) contro 3 (Rossi). Nessuno dei 7 può uscire dal quadrato per giocare il pallone. Essendoci inferiorità numerica i Rossi dovranno trovare sbocco sulle fasce;

2- Gli esterni Rossi (che non possono entrare nel quadrato) giocano sempre in superiorità numerica 2 VS 1. Questo induce i giocatori a sfruttare la situazione per provare ad attaccare la profondità partendo da una condizione favorevole in ampiezza. Si cerca di abituare esterni bassi e alti ad attaccare l'avversario cercando uno scambio, una sovrapposizione, un taglio;

3- I centrali difensivi Rossi giocano in regime di superiorità 2 VS 1 proprio per agevolarli nella ricerca del giro palla, tuttavia costringendoli ad affrettare i tempi quando attaccati dalla punta (Blu) avversaria. Non possono mai entrare nel quadrato e fungono solo da sostegni per i centrocampisti;

4- La punta Rossa gioca 1 VS 1 contro il centrale Blu proprio per favorire e incoraggiare il nostro attaccante, non solo a giocare di sponda, ma anche a controllare la palla e a tentare un dribbling o direttamente un passaggio filtrante per il taglio dell'esterno;

5- I Rossi giocano contro il portiere e dunque devono fare gol, per i Blu invece lo scopo è quello di tenere il possesso palla. Ogni 10 passaggi un punto.

Ritengo questa esercitazione riassuntiva di molti dei principi di gioco che vengono allenati in specifiche situazioni durante la settimana. Per questo la propongo il venerdì per rinfrescare la memoria ai miei. Ovviamente qui si favoriscono piuttosto i movimenti con la palla che quelli difensivi e anche la riconquista immediata (per i Rossi) e la capacità di ragionare con il possesso (per i Blu). Ovviamente sarà importante alternare i giocatori facendoli passare da una squadra all'altra sempre rispettando i ruoli.

lunedì 6 ottobre 2014

Punizioni laterali, come difendono Arsenal e Chelsea

A mio avviso è molto importante il posizionamento difensivo sulle palle inattive laterali. Molto spesso le partite vengono decise da episodi e riuscire a presidiare bene l'area può limitare i pericoli. Una buona percentuale dei gol subiti derivano da queste situazioni di palla inattiva. In queste due belle immagini tratte da Chelsea-Arsenal di domenica si può notare come entrambe le squadre abbiano una disposizione di marcatura a zona. Linea di 6+2.

L'ARSENAL:
La linea di sei resta, in altezza, con la barriera. Non può essere altrimenti, poiché se fosse più bassa precluderebbe l'uscita del portiere intasando l'area piccola. Inutile dire che sarebbe un suicidio rimanere più alti della barriera, resterebbero tutti gli avversari soli e in gioco. Tutti i difensori dell'Arsenal restano a distanza di contrasto dagli avversari ma vanno a caccia della palla.




IL CHELSEA:
Stessa disposizione per la squadra di Mourinho. Qui si nota molto bene la tendenza della linea a restare molto alta. Potrebbero difendere sul limite dell'area grande ma restano addirittura fuori. Fidandosi di un portiere molto bravo nelle uscite come Courtois preferiscono lasciare spazio a lui per l'uscita. Questo denota fiducia, come detto, e molto coraggio, tipico atteggiamento delle squadre europee.





OPINIONE:
Mettersi secondo una disposizione di marcatura a zona sulle palle inattive non significa non marcare nessuno, anzi. Significa giocare in funzione della palla, andare a caccia della palla innanzitutto. Ovviamente bisogna restare a distanza di contrasto dall'avversario posizionato nella nostra zona. In una marcatura a uomo scegliamo di contrastare direttamente l'avversario, rischiando, spesso, di perdere di vsta la direzione in cui va il pallone. Quale soluzione è la migliore? Non si può dire, dipende da come si sceglie di allenare la squadra. Gol lo si prende in entrambi i casi, io credo che privilegiando la scelta di intervenire prima sulla palla se ne possano prendere di meno.

sabato 4 ottobre 2014

Terne e quaterne, uscite sulla palla e coperture

Questa esercitazione viene proposta da Pep Guardiola. Generalmente il venerdì quando si fa tattica ma benissimamente può essere messa in campo anche il mercoledì. Lo scopo è quello di abituare i giocatori ad attaccare la palla e a muoversi in funzione di quest'ultima scalando le posizioni e badando alle coperture da dare al compagno. Può essere effettuata per allenare sia la difesa (a 3 o a 4) che un centrocampo (a 3 o a 4). Vale anche come tempi di intervento e tecnica individuale.

Svolgimento: Il mister gioca il pallone verso uno dei cinesini. I giocatori blu devono attaccare la palla e restituirla all'allenatore. La palla può arrivare in qualsiasi modo (alta, rasoterra, forte, lenta, mezza altezza) proprio per simulare la varietà di situazioni a cui si va incontro in una partita.

1° caso (difesa o centrocampo a 3, uscita su palla laterale)
Si accorcia in zona palla, tenendo una marcatura a zona pura;




2° caso (difesa o centrocampo a 3, uscita su palla centrale)
In questo caso, molto importante il movimento dei due giocatori esterni. Si forma una piramide, si chiudono le linee di passaggio filtranti;



3° caso (difesa o centrocampo a 4, uscita su palla laterale)
Anche in questo caso molta attenzione ad accorciare in zona palla. Il Blu (ultimo di destra) stringe per marcare a zona pura , non resta mai più basso del centrale per evitare di concedere profondità all'avversario (lo manterrebbe in gioco), piuttosto un metro davanti al centrale.




4° caso (difesa o centrocampo a 4, uscita su palla centrale)
Come sopra. si accorcia e ci si stringe al centrale che attacca la palla. Fondamentale la piramide a chiudere le palle filtranti formata in questo caso dal centrale di destra, dal terzino destro e dal centrale di sinistra.



venerdì 3 ottobre 2014

Riscaldamento con possesso palla e gioco sui quattro angoli

E' un'esercitazione che generalmente propongo il venerdì come attivazione prima del lavoro tattico. Stimola i giocatori a trovare le soluzioni più adatte a cambiare fronte di gioco. E' un possesso palla e non un gioco di posizione poiché non ha direzioni prestabilite, né le squadre sono schierate secondo il modulo che si adotta. Proprio per questo motivo la propongo come riscaldamento.




Numero di giocatori: E' indifferente, diciamo dai 14 in su. Anche se i giocatori sono in numero dispari possiamo posizionare un Jolly (il giallo in FIG.) che però non può giocare sui compagni agli angoli.

Regole: Si gioca un normale possesso palla con due squadre contrapposte. Per fare un punto bisogna trovare il compagno nel quadrato in uno degli angoli. Questi deve fermare la palla e poi uscire dal quadrato rimettendo in gioco il pallone. Entra, invece, il compagno che ha effettuato il passaggio vincente. Tocco libero senza esagerare. Propongo tocco libero in modo tale che il possessore di palla può "provocare" e attrarre l'avversario per trovare una linea di passaggio libera. Abituiamo i giocatori a essere coraggiosi.

Misure del campo: Si può giocare un 30x40, misura che può variare a seconda del numero di giocatori impiegato.

Durata: 2 tempi da 7/8 minuti, inframmezzati da stretching e/o esercizi di attivazione motoria.

Materiale:
- Pettorine di almeno due colori;
- Palloni in buon numero (il mister deve essere pronto a immettere di nuovi se questi escono dal campo per dare maggiore intensità all'esercitazione);
- Sedici cinesini;